mercoledì 30 maggio 2012

Musica e guida all'ascolto: proposte per l'estate


Ascolto & suono: laboratorio di ascolto creativo
Angela D’Agostini

Facendo appello alle capacità espressive di ciascuno, il corso sarà un’occasione per vivere da protagonisti i significati, le emozioni e le strutture che caratterizzano un brano musicale. Esercizi ed esperienze pratiche di sonorizzazione, realizzate con l’ausilio della voce e di un semplice strumentario, accessibile a tutti, accompagneranno l’ascolto guidato e l’analisi di alcune tra le più significative composizioni del repertorio classico. In maniera facile e divertente, impareremo così a conoscere – e riconoscere – le forme attraverso le quali la musica si esprime (AB, ABA, forma-sonata, rondò, canone, fuga), i suoi ritmi, le tonalità, i timbri degli strumenti che compongono l’orchestra, le articolazioni delle frasi musicali e le loro variazioni dinamiche e ad orientarci tra i segni di una partitura. In programma musiche di Bach, Mozart, Haydn, Beethoven, Chopin, Ravel e non solo.

Dove: sede LUS, viale Giulio Cesare 78
Quando: da giovedì 7 giugno, ore 17-19
Durata: 6 incontri
Contributo: 75 €

Ascoltiamo i luoghi di Roma
Barbara Pizzichelli 

Incontri di ascolto delle musiche legate, direttamente o indirettamente, ai luoghi di Roma, nella storia e nell'attualità. Il repertorio degli ascolti spazierà dalla lauda cinquecentesca alla sinfonia, dal canto gregoriano alle produzioni elettroniche, dalla musica per viola d'amore al rock e altro ancora. Tutto ciò attraverso ascolti guidati, corredati di informazioni e contestualizzazioni storico-culturali, e arricchiti di aneddoti, divagazioni, contributi video, sperimentazioni pratiche.

Dove: sede LUS, viale Giulio Cesare 78
Quando: da venerdì 15 giugno, ore 10-12
Durata: 4 incontri
Contributo: 50 €

lunedì 28 maggio 2012

Lux in arcana: l'archivio segreto del Vaticano si rivela

Mostra ai Musei Capitolini
Flaminia Coldagelli


A 400 anni dalla fondazione dell’Archivio Segreto vaticano, cento documenti di inestimabile valore storico, scelti tra codici, pergamene, filze e registri, lasciano gli scaffali della raccolta pontificia e vengono esposti al pubblico nelle sale dei Musei Capitolini. Un’occasione unica e probabilmente irripetibile in cui la luce filtra ad illuminare il fascino misterioso dell’Archivio segreto dei papi. Tra i documenti esposti: il Dictatus papae di Gregorio VII (1073-1085); la Regola bollata di San Francesco (1223); la deposizione dell'imperatore Federico II (1245); gli atti del processo di Galileo Galilei, la condanna e la dichiarazione autografa dello scienziato. Tra l’altro, verranno esposti alcuni documenti ancora riservati (l'apertura alla consultazione dell’Archivio si ferma al febbraio 1939) sulla Seconda guerra mondiale e il pontificato di Pio XII.

Quando: martedì 12 giugno, ore 16
Appuntamento: 20 min. prima dell'inizio della visita, statua Marco Aurelio
Contributo individuale: 6 euro per la visita guidata + 12 euro (4 euro over 65) biglietto e prenotazione mostra.

I corsi di storia dell'arte per l'estate


Passeggiando per il Tridente – corso itinerante
Alessandra Tosti

Calendario delle visite
Piazza del Popolo: Porta Flaminia, Santa Maria del Popolo, piazza del Popolo.
Via Ripetta: via Ripetta, Passeggiata di Ripetta; Ara Pacis, Mausoleo di Augusto; Porto di Ripetta.
Via del Corso: Chiesa di Gesù e Maria; San Carlo; Largo Goldoni.
Via del Babuino: via del Babuino e via Margutta.
Piazza di Spagna: Piazza di Spagna; Piazza Mignanelli; Palazzo di Propaganda Fide; via dei Condotti.

Durata: 5 visite guidate di due ore ciascuna
Quando: da martedì 12 giugno, ore 16-18
Dove: itinerante, primo appuntamento Porta Flaminia a piazza del Popolo
Contributo individuale: 45 euro


Un tè in costume: dall'arte al cinema
Alessandra Tosti e Stefania Svizzeretto

Con l'aiuto delle immagini e dei costumi originali, gioielli e materiali utilizzati sul set, verrà ricostruito l'interessante percorso che una costumista fa per ricreare gli abiti di una determinata epoca con l'ausilio dei quadri, delle sculture e altre opere d’arte. Il corso è tenuto in co-docenza (entrambe le insegnanti in aula) da Alessandra Tosti, storica dell’arte e da Stefania Svizzeretto, costumista che ha collaborato con Mario Monicelli, Marco Bellocchio, Dario Argento, etc.
Argomenti: dal mondo romano al mondo cristiano, la trasformazione dell’uomo e del vestire; dalla tunica alla tonaca: tre secoli di costume laico e religioso da San Francesco d’Assisi a San Francesco di Paola; Pontormo e Caravaggio: clero, nobili e cortigiane nella Roma papalina tra ‘500 e ‘600; il costume elisabettiano e “La Tempesta” di Shakespeare: potere, ermetismo e magia negli abiti della Regine Vergine e nell’opera del grande commediografo; nei, parrucche e gabbiette: il secolo dei Lumi e del piacere dall’epoca libertina alla Rivoluzione Francese.
Un quarto d'ora prima della fine della lezione verrà offerto tè e biscotti, un breve intermezzo conviviale per concludere piacevolmente il pomeriggio.

Durata: 5 lezioni da due ore ciascuno
Quando: da mercoledì 13 giugno, ore 16-18
Dove: sede LUS, viale Giulio Cesare 78
Contributo individuale: 100 euro

Per l'estate: invito alla lettura

Mito, natura e simboli di trasformazione nelle Metamorfosi di Ovidio
Angela D’Agostini
Partendo dalle poetiche immagini delle Metamorfosi di Ovidio, il capolavoro che più ha influenzato la nostra storia letteraria e figurativa, il corso traccerà un itinerario tra i miti  dell’antichità classica che – da Dafne a Narciso, da Aracne ad Adone, dalla commovente storia di Piramo e Tisbe a quella di Filemone e Bauci - si sono ispirati al mondo della natura, vegetale ed animale, cercando di mettere in evidenza i significati simbolici e rituali che piante, fiori e fauna hanno assunto nella nostra cultura e nelle trasformazioni della nostra psiche.

Dove: sede LUS, viale Giulio Cesare 78
Quando: da mercoledì 6 giugno, ore 17-19
Durata: 6 incontri
Contributo: 75 €

domenica 27 maggio 2012

Il faraNoico


Oggi un po' di sano umorismo.
Dobbiamo a una nostra cara amica questo azzeccato neologismo che descrive una particolare personalità che facilmente si può trovare a capo di strutture poco democratici.
Il faraNoico e' caratterizzato da manie di grandezza e da smisurate ambizioni personali. Per questo ogni sua azione, anche se apparentemente ammantata da una giusta causa, è sempre finalizzata alla celebrazione e all'affermazione di se stesso. Affetto da megalomania (che spesso traspare dallo sfarzo e nella grandiosità di cui si circonda), dedica all'autocelebrazione (evidente o mascherata) ogni sforzo, ponendose al centro di ogni traguardo. Ogni opera compiuta è quindi in primo luogo finalizzata a celebrare se stesso, a dare lustro e fama alla propria persona.
Lui è unico, inamovibile, baricentro delle sorti del suo regno, governato secondo un sistema piramidale (appunto) che vede tutti gli altri alla base, ad eccezione della ristretta cerchia della sua corte. Individui, questi, tenuti all'interno del "cerchio magico" fintanto che lo onorano e lo ossequiano.
Il faraNoico non si fida di nessuno, è sospettoso di tutto e di tutti e subodora spesso cospirazioni e complotti. L'unica luce che deve brillare è la sua, al massimo gli altri possono essere elevati a satelliti del suo sistema, ma senza dare fastidio, mettendosi in mostra solo per fedeltà e obbedienza. Per questo motivo il faraNoico è sempre guardingo, pronto a leggere, in ogni comportamento dissonante rispetto al suo volere, gli indizi di possibili minacce.
Lui è rispetto agli altri una sorta di "eletto", e per questo va rispettato come un intoccabile. Gli altri non possono e non devono criticare perché "non sanno" e perché ogni minima opposizione al suo volere è un attacco alla sua persona.
La strada è già tracciata e la mano che l'ha disegnata può essere solo la sua.

mercoledì 23 maggio 2012

Pillola rossa o pillola azzurra? Ti sto offrendo solo la verità, niente di più...



Scegliere è la vera libertà dell’uomo. Ma per scegliere bisogna conoscere, ovvero provare a guardare le cose e i fatti al di là del modo in cui ci appaiono, al di là di quella che ci viene descritta come l’unica realtà possibile.

(Dal film Matrix)
Morpheus: “Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c’è. E’ tutta la vita che hai la sensazione che qualcosa non quadra nel mondo. Non sai bene di che si tratta. E’ un chiodo fisso nel cervello da diventarci matto. E’ questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando.”
Neo: “Di Matrix”
Morpheus: “Ti interessa sapere di che si tratta? Che cosa é?
Neo “Si”
Morpheus: “Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.“
Neo: “Quale verità?”
Morpheus: “Che tu sei uno schiavo. Come tutti gli altri sei nato in catene, in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi, purtroppo, è in grado di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cosa é. E’ la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia; domani ti sveglierai in camera tua e crederai quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio.
Neo: (fa per prendere la pillola rossa)
Morpheus: “Ti sto offrendo solo la verità, ricorda. Niente di più.
Neo: (prende e inghiotte la pillola rossa)
Morpheus: “Seguimi.”





I corsi di fotografia per l'estate

Roma in HDR                         
Silvio Mencarelli

Cogliere la magia di Roma con la tecnica dell’ HDR (High Dinamic Range), una tecnica di postproduzione che permette di ottenere delle foto di grande effetto pittorico con un forte impatto visivo. Il corso si sviluppa in 6 lezioni pratiche, alternando tre lezioni di ripresa in esterni e 3 lezioni in aula per il montaggio e la post produzione delle immagini. Le locactions delle sessioni in esterni saranno: Isola Tiberina, Fori imperiali, Ponte di Castel sant’Angelo. Per le lezioni in aula è necessario avere il proprio pc portatile, mentre il programma per il montaggio verrà fornito dal docente. 

Dove: lezioni in aula sede LUS, viale Giulio Cesare 78
Quando: da giovedì 14 giugno, ore 18-20
Durata: 6 incontri
Contributo: 70 €
Primo appuntamento: in aula con pc e macchina fotografica.
In viaggio con la fotografia
Silvio Mencarelli
 

Il corso mira a rendere autonomi i partecipanti nell’utilizzo della macchina fotografica, sia tradizionale che digitale, come se fosse un taccuino di viaggio. Si studieranno quindi: i principali componenti della fotocamera digitale e le principali somiglianze-differenze tra fotografia analogica e digitale, quindi l’albero digitale, gli obiettivi, la profondità di campo, la sensibilità, i colori della luce, il flash, l’inquadratura, ed infine dei diritti del fotografo e del soggetto. Tutto questo cercando di rappresentare al meglio le proprie sensazioni attraverso la fotografia. Sono previste 6 lezioni pratiche di reportage, dopo ogni esercitazione seguirà l’analisi critica delle immagini insieme al docente. I migliori lavori saranno pubblicati nel web.

Dove: lezioni in aula sede LUS, viale Giulio Cesare 78
Quando: da lunedì 11 giugno, lunedì e giovedì ore 9.30-11.30
Durata: 10 incontri
Contributo: 120 €
Primo appuntamento in aula con macchina fotografica.

Fotografare e filmare con l’iPhone e Smartphone

Alessio Carlino 

Il corso si sviluppa in 4 incontri, durante i quali verrà spiegato l’utilizzo dell’iPhone. Si studierà la macchina fotografica integrata, i vari accessori applicabili (teleobiettivo, etc.). Sono previste 3 lezioni teoriche e una pratica, in cui si affronteranno i temi del corso. Attrezzatura richiesta: iPhone 3G, 4, 4S o Smartphone.

Dove: lezioni in aula sede LUS, viale Giulio Cesare 78
Quando: da martedì 12 giugno giugno, ore 20-22
Durata: 4 incontri
Contributo: 50 €
Primo appuntamento in aula con l’attrezzatura richiesta.

lunedì 21 maggio 2012

Wake Up!

Banksy

L’analisi del contesto in cui viviamo è il miglior antidoto contro la perdita della propria soggettività e della personale libertà. Impariamo a riconoscere gli strumenti di cui si serve il Potere e forse riusciremo a essere più indipendenti, più critici e meno soggetti a manipolazioni.

(G. Le Bon – Psicologia delle folle)
Nelle folle umane, il caporione ha una parte notevole. La sua volontà é il nodo intorno a cui si formano e si identificano le opinioni. La folla é un gregge che non potrebbe far a meno di un padrone. Il condottiero quasi sempre é stato prima un fanatico ipnotizzato dall'idea di cui in seguito s'é fatto apostolo. Quest'idea ha talmente invaso che tutto sparisce all'infuori di essa, e tutte le opinioni contrarie gli sembrano errori e superstizioni. (…)
I trascinatori di folle, il più delle volte, non sono intellettuali, ma uomini d'azione. Sono poco chiaroveggenti, e non potrebbero esserlo, poiché la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all'inazione. Appartengono specialmente a quei nevrotici, a quegli eccitati, a quei semi-alienati che rasentano la pazzia. Per quanto assurda sia l'idea che difendono o lo scopo che vogliono raggiungere, tutti i ragionamenti si smussano contro la loro convinzione. Il disprezzo e le persecuzioni non fanno che eccitarli maggiormente. Tutto é sacrificato, interesse personale e famiglia. (…) L'intensità della fede dà alle loro parole un grande potere suggestivo. La moltitudine ascolta sempre l'uomo dotato di volontà forte. Gli individui riuniti in folla, perdendo ogni volontà, si volgono istintivamente verso chi ne possiede una.

(…) I metodi dei condottieri sono diversi. Essi sono principalmente ricorsi a questi tre procedimenti: l'affermazione, la ripetizione, il contagio.
L'affermazione pura e semplice, svincolata da ogni ragionamento e da ogni prova, costituisce un sicuro mezzo per far penetrare un'idea nello spirito delle folle. Più l'affermazione é concisa, sprovvista di prove e di dimostrazione, più essa ha autorità. (…) Quest'ultima non acquista tuttavia reale influenza se non a condizione d'essere costantemente ripetuta, e il più possibile, negli stessi termini. Napoleone diceva che esiste una sola figura seria di retorica, la ripetizione. La cosa affermata riesce a stabilirsi negli spiriti a tal punto da essere accettata come una verità dimostrata.
Ben si comprende l'influenza della ripetizione sulle folle, vedendo quale potere essa esercita sugli spiriti più illuminati. La cosa ripetuta finisce difatti per attecchire in quelle regioni profonde dell'incoscio in cui si elaborano i motivi delle nostre azioni. In capo a qualche tempo, dimenticando qual'é l'autore della affermazione ripetuta, finiamo per credervi. In tal modo si spiega la forza mirabile dell'annunzio. Quando abbiamo letto cento volte che il miglior cioccolato é il cioccolato X, noi ci immaginiamo d'averlo inteso dire di frequente e finiamo per averne la certezza. (…) A furia di veder ripetere dallo stesso giornale che A é un perfetto cretino e B un onestissimo uomo, finiamo per esserne convinti, considerato, s'intende, che non leggiamo di frequente un altro giornale d'opinione contraria, in cui i due qualificativi siano invertiti. (…)
Quando un'affermazione é stata sufficientemente ripetuta, con unanimità nella ripetizione, come capita in certe imprese finanziarie, si forma ciò che si chiama una corrente d'opinioni e il potente meccanismo del contagio interviene.
Nelle folle, le idee, i sentimenti, le emozioni, le credenze possiedono un potere contagioso, intenso quanto quello dei microbi. (…) Il contagio non esige la presenza simultanea di individui in uno stesso luogo; esso può verificarsi a distanza, sotto l'influenza di certi avvenimenti che orientano gli spiriti nello stesso senso e che danno i loro particolare carattere alle folle, soprattutto quand'esse sono preparate dai fattori lontani che ho studiato più sopra. (…) Il contagio é abbastanza potente per imporre agli uomini non soltanto certe opinioni, ma anche certi modi di sentire. (…) Le opinioni e le credenze si propagano bene per mezzo del contagio, e pochissimo per mezzo del ragionamento.

domenica 20 maggio 2012

Pensieri & parole


Per le loro affermazioni e per quello che hanno fatto li chiamiamo dittatori. Sono tanti però coloro che applicano silenziosamente gli stessi principi a govenance dal dichiarato, ma solo apparente, carattere democratico. Impariamo a riconoscerli, perché riconoscerli significa comprenderne le mistificazioni e dare il giusto valore e significato al contesto in cui ci si trova.

(A. Hitler – da Mein Kapf)
Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola.

(A. Hitler – da Mein Kapf)
Le masse non sanno cosa farsi della libertà e, dovendone portare il peso, si sentono come abbandonate. Esse non si avvedono di essere terrorizzate spiritualmente e private della libertà e ammirano solo la forza, la brutalità e i suoi scopi, disposti a sottomettersi. Capiscono a fatica e lentamente, mentre dimenticano con facilità. Pertanto la propaganda efficace deve limitarsi a poche parole d’ordine martellate ininterrottamente finché entrino in quelle teste e vi si fissano saldamente. Si è parlato bene quando anche il meno recettivo ha capito e ha imparato. Sacrificando questo principio fondamentale e cercando di diventare versatili si perde l’effetto perché le masse non sono capaci di assorbire il materiale né di ritenerlo.

(B. Mussolini – da Preludio al Machiavelli, in Gerarchia aprile 1924. Scritti e discorsi  vol IV, pag. 110)
Al popolo non resta che un monosillabo per affermare e obbedire. La sovranità gli viene lasciata solo quando è innocua o è reputata tale, cioè nei momenti di ordinaria amministrazione.

(B. Mussolini – da Discorso Risposta al Ministero delle finanze 1923. Scritti e discorsi vol III, pag. 82)
Quando mancasse il consenso, c’è la forza. Per tutti i provvedimenti anche i più duri che il Governo prenderà, metteremo i cittadini davanti a questo dilemma: o accettarli per alto spirito di patriottismo o subirli.

(B. Mussolini – da Discorso a Udine 1922. Scritti e discorsi  vol II, pag. 310)
La disciplina deve essere accettata. Quando non è accettata, deve essere imposta.

giovedì 17 maggio 2012

Qui ad Atene noi facciamo così


Banksy, Baloons girl

 Il discorso di Pericle agli Ateniesi
Dal testo di Paolo Rossi

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri,chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Link alla versione originale tradotta dal testo greco